WALL•E

Recensione by Under

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  1. Underscore90
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    In qualsiasi società, più o meno moderna, troviamo la ricerca di un miglioramento delle condizioni di vita dei suoi componenti: dalla scoperta del fuoco in avanti, l'uomo ha sempre escogitato stratagemmi per rendersi la vita meno complicata, facilitandosi i compiti quotidiani per trascorrere al meglio i suoi giorni. Ogni invenzione dataci dalla così chiamata ai giorni nostri "tecnologia" (dalla ruota alla lampadina allo smartphone) viene incastonata nella nostra esistenza e diviene per noi arduo, a volte impossibile, farne a meno.
    Ma che succederebbe se la tecnologia diventasse più di un utile "accessorio", se diventasse fonte della nostra stessa vita? Un possibile (seppur bizzarro) scenario viene presentato dalla Pixar, in collaborazione con la Disney, con Wall-E, film d'animazione del 2008 ambientato in un futuro piuttosto lontano ma contenente temi ben più vicini a noi e già abbastanza pressanti.

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    Anno 2105. Inquinamento e rifiuti hanno reso la Terra invivibile per il genere umano, che si rifugia a vivere nello spazio in comode navi attrezzate di ogni comodità e servizio. Lo smaltimento viene affidato a dei piccoli robot-compattatori chiamati WALL-E (Waste Allocation Load Lifter - Earth class, ossia sollevatore terrestre di rifiuti) che entro 5 anni devono rendere di nuovo abitabile il pianeta.
    Passa il lustro ma il globo resta sommerso di scarti e sporcizia, quindi la missione di ripulitura viene annullata e il rientro diviene impossibile. A questo punto, tutti i robot-compattatori vengono spenti e smettono di operare.
    Tutti tranne uno.
    Anno 2805. Passano 700 anni e Wall-E, il robot superstite, ha continuato a riordinare la Terra, impilando i rifiuti compattati a immagine dei palazzi ancora in piedi e collezionando oggettini ai suoi occhi interessanti: si contano un buon numero di accendini, forchette, elettrodomestici e perfino un iPod su cui vedere una videocassetta, la preferita dell'automa, tramite un collegamento da lui ideato ad un lettore di cassette.
    La monotonia dei giorni di Wall-E viene rotta da Eve (che sta per Esaminatore di Vegetazione Extraterrestre), robot tecnologicamente molto più avanzato che atterra in cerca di forme di vita biologiche. Wall-E, dopo le presentazioni, la porta a vedere il suo rifugio e qui, tra le altre cose, le mostra uno dei suoi ultimi ritrovamenti, una piccola piantina. La missione di Eve sta per giungere al termine e, apparentemente, il genere umano potrà finalmente tornare a casa. Wall-E la segue, ignaro della missione della sua amata, innescando una serie di eventi che sveleranno il mistero del mancato ritorno sulla Terra in questi anni e faranno aprire gli occhi ad una popolazione umana ormai schiava delle comodità.