F. Gungui - I Canti delle Terre Divise

Underscore90

Posted on 15/9/2014, 22:58

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Nell'ambiente letterario odierno, ormai traboccante di storie fantastiche ambientate in un futuro distopico più o meno lontano (sia temporalmente che geograficamente) dato il recente successo di Suzanne collins con la trilogia The Hunger Games, è difficile trovare un lavoro che spicchi per la sua originalità e "diversità" d'approccio verso i temi trattati: Francesco Gungui tenta un azzardo, accostando questo scenario ad una delle massime opere letterarie di tutti i tempi, la Divina Commedia del Sommo Dante.
Il risultato è una trilogia molto ben strutturata, con precisi riferimenti allo scritto trecentesco descritti con parole semplici ed efficaci e dalla trama entusiasmante e affatto scontata.

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La storia si srotola sotto i passi di Alec, adolescente abitante di Europa, città-stato che versa in condizioni pietose e zeppa di malviventi, spacciatori e disgraziati d'ogni genere che sopravvivono alla miseria come possono. Egli cerca un salto di qualità per la vita della sua famiglia (madre e sorellina) iscrivendosi alle liste di lavoranti per i quartieri altolocati di Paradiso e trovando un lavoro temporaneo come giardiniere in una villa. Qui vive Maj, figlia di uno dei quattro oligarchi che "governano" Europa e che edificano quartieri Paradiso uno dietro l'altro cercando il prestigio dei benestanti ma non prestando la minima attenzione al disagio della città.
Nel corso degli eventi, Maj verrà ingiustamente condannata all'Inferno, il terribile carcere costruito dall'Oligarchia seguendo le descrizioni della Commedia dantesca, con tanto di selva, porta, fiumi e, soprattutto, contrappassi: beste infernali, piogge di ghiaccio e lava, tempeste di vento flagellano questa prigione dove quasi tutti i "dannati" (ossia i prigionieri) muoiono ancor prima di veder scontata la pena.
Alec, innamoratosi di Maj, entrerà volontariamente in Inferno per trarla in salvo e, pur inconsapevolmente, le sue azioni si ripercuoteranno in tutta Europa e oltre, ampliando ed estendendo i concetti di amore e libertà al di fuori del singolo, a favore della massa. Alec passerà da semplice giardiniere ad ideale fonte di ispirazione, vessillo e faro verso quei sentimenti che albergano in tutti ma che sono rimasti sopiti troppo a lungo.

L'originalità di questa trilogia, neanche a dirlo, è l'accostamento con l'opera dantesca, citata più volte nella storia come elemento centrale della trama (e quindi anche nominata dai personaggi all'interno): molte volte incroceremo infatti passi della Commedia, in modo esplicito come per l'iscrizione sulla porta infernale, o in modo implicito all'interno della narrazione (ad esempio in frasi tipo: "come quando, uscito da Inferno, rivide le stelle").
Divisa in gironi per meglio "catalogare" i prigionieri, anche la prigione Inferno presenta i suoi contrappassi e varie analogie con la controparte trecentesca: Dite, ad esempio, che Dante edifica all'interno del sesto cerchio come sede degli eretici, quindi di chi va contro gli insegnamenti di Dio, qui viene presentata come "detentrice" dei prigionieri politici e dei dissidenti del governo, che tramano contro l'Oligarchia e vengono periodicamente assediati da manipoli di bestie infernali, come cerberi e arpie.

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Di genere distopico, I Canti delle Terre Divise condividono buona parte della struttura di grandi successi del genere, assorbendo e approfondendo molti aspetti della società che possiamo trovare in Hunger Games e dando ugual spicco alle storie passionali tra personaggi, assimilando un tratto distintivo di Divergent. Gungui riesce magistralmente a mescolare questi due concetti, fulcro entrambi delle rispettive opere, le massime del genere finora pubblicate, aggiungendoci poi un "terzo" elemento classico e retrò che dona un certo spessore sia all'opera che al background dell'autore. ( e sappiamo tutti molto bene quanto piacesse il numero 3 a Dante: la trinità, le virtù cardinali, 3 cantiche da 33 canti l'una scritte in terzine, 9 gironi infernali, 9 cornici in Purgatorio, 9 cieli in Paradiso e tanti altri esempi all'interno del poema)

Insomma, che siate appassionati della Divina Commedia e cercate un modo moderno per riviverla a piene emozioni, che siate amanti dei romanzi distopici e trovate che le storie d'amore e le polemiche alla società qui descritte possano essere sufficientemente intense per voi o semplicemente cercate una lettura che vi lasci soddisfatti a fine corsa, I canti delle Terre Divise è ciò che fa per voi; senza contare poi che, in questi periodi, valorizzare un Made in Italy di questo spessore come l'opera di Gungui è sempre una buona idea, soprattutto se il risultato è una narrazione fluida, emozionante, a tratti simpatica e divertente, ma mai banale.

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CrazyXD

Posted on 17/9/2014, 14:12

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questa trilogia ha una trama davvero bella, ed anche la base che segue (la divina commedia) mi piace molto.. credo proprio che sarà uno dei libri che leggerò prossimamente.
grazie infinite per averlo presentato :*clap*: