-
Underscore90.
User deleted
Strano modo di fare pilates...
Secondo album della carriera della giovane e talentuosa violinista americana, "Shatter Me" è un tripudio musicale in pieno stile "stirlinghiano", con virtuosismi di violino, picchi sonori carichi di energia e ritmiche dubstep al limite: insomma, una BOMBA!
Un po' di "background" per chi non la conoscesse: quattro anni fa, durante la quinta edizione del talent show "America's Got Talent", una minuta violinista appassionata di hip hop incantò pubblico e giuria, iniziando a suonare il suo strumento mentre saltellava qua e la come fosse su un tappeto elastico. La novità e la bravura della giovane furono tanto grandi da garantirle un posto ai quarti di finale: qui, purtroppo, finì la sua avventura perché, a detta dei giudici, ballare mentre si suona pregiudica molto l'esecuzione della musica (in quel periodo ancora suonava cover di canzoni pop da lei rivisitate col violino) e la portava a stonare molte note. "Meglio che ti concentri su una cosa o sull'altra, uno show del genere non riempirebbe mai il teatro di Las Vegas", le dissero. (Il teatro in questione era la location della finale del talent, ndr)
Dopo una caduta così pesante, chiunque avrebbe accolto quel consiglio e avrebbe, magari, concentrato i propri sforzi nel mettere in pratica una sola delle sue due passioni...tutti, tranne lei. Lindsey infatti, consapevole che la sia ventata di novità le avrebbe portato un forte seguito, non si è data per vinta, affidandosi alla rete e, nello specifico, alla comunità di YouTube, iniziando a pubblicare clip e video autoprodotti di qualche pezzo inedito e filmando le cover che aveva eseguito fino a quel momento.
Il numero dei suoi fan crebbe così tanto da portare in quell'anno alla pubblicazione di un EP di 3 brani originali (tanto per sondare il terreno dell'opinione pubblica) e, nel 2012, al primo vero e proprio album titolato "Lindsey Stirling", pieno zeppo di capolavori; Elements, Shadows, Song Of Caged Bird, tanto per citarne alcuni. Basti pensare al singolo di lancio, "Crystalize", che da solo ha venduto più di mezzo milione di copie e vanta al momento quasi 100milioni di visualizzazioni su Youtube
L'audience della Stirling, ormai mondiale, non fa che riempire stadi, teatri e piazze di quartiere quando viene annunciata una data e il botteghino la acclama a gran voce.
Sulla scia di questo successo enorme esce, a fine Aprile 2014, questo nuovo album, una sorta di "Alla faccia vostra!" per tutti coloro che l'hanno scansata pensando non fosse nulla di interessante: il comparto musicale trasmette tanta di quella serenità e soddisfazione personale da rincuorare e far sentire bene anche l'ascoltatore più giù di morale.
Essendo un album principalmente strumentale, poco o nulla c'è da dire dal punto di vista delle parole, se non per le due canzoni che, a mio avviso, simboleggiano il centro vero e proprio del disco (e sono le uniche due del CD ad avere un testo, tra l'altro ndr) : Shatter Me (non a caso, title track dell'opera) e We Are Giants, entrambe presentanti una cantante d'eccezione.
Nella prima, collocata al quarto posto nella tracklist dell'album, troviamo nientemeno che Lzzy Hale, cantante e fondatrice degli Halestorm; la sua voce esplosiva ed aggressiva rende perfettamente il messaggio del brano, la "nuova vita" di una persona che, grazie a "qualcuno" (i fan, ovviamente) riesce a rompere la scorza esterna del proprio vecchio io sempre pronto ad adattarsi ai gusti della massa e fuoriesce in tutto il suo splendore, frantumando (shatter) le vecchie idee e lasciando il posto ad un essere che fa quello che più gli piace e che si circonda di persone che l'apprezzano per quello che fa, non perché "va di moda".
Il secondo brano in analisi, il decimo del disco, presenta la collaborazione canora di Dia Frampton, cantautrice americana e prima voce del gruppo Archis. Qui il testo parla chiaro: "Raise your flag, let your voice be heard, put your heart into every word you say" (Alza la tua bandiera, fa sentire la tua voce, metti il tuo cuore in ogni parola che dici). L'esortazione a non divergere dai propri principi e dalle proprie ambizioni fa da pilastro a tutto il CD, spronando l'ascoltatore a non abbassarsi mai a fare cose non gradite a se stesso solo per far contenti altri individui: tutti noi siamo giganti (We are giants, per l'appunto) e, in quanto tali, siamo capaci di grandi cose.
Ce lo dimostra in prima persona Lindsey Stirling con Shatter Me, progetto talmente disinvolto da sembrare quasi improvvisato sul momento, opera così pregiata da far impallidire quel "non riempirà mai un teatro a Las Vegas" pronunciato al talent show che l'ha respinta alla fine (e, visto il successo, non mi stupirei se chi l'ha detto si sia mangiato le mani fino al gomito, nel frattempo, ndr) e che migliaia di fan in tutto il mondo hanno demolito, portando decine di concerti della "hip-hop violinist" al sold-out.
Un album da tenere a portata di mano nei momenti bui, ascoltandolo a fondo più volte finché il proprio pensiero non sia quello che la Stirling tanto magistralmente vuole comunicarci, il più semplice e il più efficace al tempo stesso: "C'è riuscita lei, posso farcela anche io...siamo tutti dei giganti".
...occhio con le dita, però.